TERAMO – Nelle 373 sezioni della proviNcia di Teramo il NO vince con il 63,4%, che è sotto di un punto rispetto al totale registrato in tutta la Regione (64,4%). A Pescara risultati quasi simili con il 64,8%, a Chieti al 64,4%, all’Aquila al 65%. Adesso, incassato questa espressione degli abruzzesi (oltre 461mila hanno bocciato la proposta del Governo) anche l’esecutivo regionale guidato da D’Alfonso dovrà fare i conti con le dimissioni del premier Renzi, cmunicate ieri sera verso mezzanotte.
Alle ore 23. In Abruzzo alla chiusura dei seggi ha votato il 67,68% degli aventi diritti al voto, con Pescara che ha fatto registrare la punta maggore con il 69,20%, seguita da L’Aquila con il 67,49, Teramo (67,22%) e poi Chieti (66,91). Anche nella nostra regione, come nella tendenza nazionale, si profila una netta vittoria del No. Alle ore 12. Il 20.1% degli aventi diritto al voto, oggi alle ore 12, è andato alle urne per il referendum che modificherà o meno – a seconda se vinceranno i sì o i no – la Costituzione italiana. Un’affluenza massiccia, soprattutto al nord, se si pensa che all’ultimo referendum, quello per le trivellazioni in mare, nell’aprile scorso, andò alle urne alle ore 12 l’8.35% degli italiani mentre il referendum per la modifica del Titolo V nel 2001 vide la partecipazione, a mezzogiorno, solo del 7,8% e il referendum costituzionale del 2006 sulla devolution alle 12 vide andare alle urne il 10,1% dei votanti.
In Abruzzo finora ha votato il 18,31% degli aventi diritto. Nelle province, affluenza maggiore a Chieti con il 18,80%, poi a Pescara e a Teramo (rispettivamente con il 18,52% e il 18,25%) e infine L’Aquila con il 17,50%.